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Per avvicinare sempre più ragazze e donne ai settori Stem e dell’IT, dal 2022 si inserisce hackher_, la più importante rassegna italiana dedicata gender gap tecnologico, che, il prossimo 18 maggio, ha scelto Genova come sede della sua quarta edizione
GENOVA – Donne, scienze e tecnologia: in che rapporto sono? Nonostante la società sia sempre più incline all’uso della tecnologia, anche nella quotidianità, il rapporto tra le donne e le discipline Stem, – l’acronimo che raggruppa Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica – presenta ancora un forte gap di genere.
Per diffondere la cultura dell’integrazione di genere e avvicinare sempre più ragazze e donne ai settori Stem e dell’IT, dal 2022 si inserisce hackher_, la più importante rassegna italiana dedicata gender gap tecnologico, che, il prossimo 18 maggio, ha scelto Genova come sede della sua quarta edizione. hackher_ nato da un’idea di Scilla Signa – da anni attiva nel campo della formazione digitale di ragazze e ragazzi e organizzatrice di eventi e iniziative sul gender gap – è il progetto multidisciplinare che si sviluppa in una giornata all’insegna della tecnologia al femminile con l’obiettivo di avvicinare quante più ragazze al mondo Stem.
“Il report della Commissione Europea sulle disparità di genere vede l’Italia agli ultimi posti in Europa nel settore high tech, 25^ su 29 – spiega l’ideatrice di hackher_ Scilla Signa – ed evidenzia come gli stereotipi di genere debbano essere affrontati molto prima che le donne entrino nel mondo del lavoro, coinvolgendo le bambine fin dall’età scolastica ed incoraggiandone l’interesse per il settore tecnologico. hackher_ vuole contribuire ad aumentare questa percentuale adottando soluzioni creative e innovative”.
Secondo il Global Gender Gap Report del 2021, in Italia solo il 15,72% delle ragazze sceglie di dedicarsi a un percorso di studi in ambito ICT (Information Communication Technology), contro il 33,93 % dei ragazzi. Un divario confermato anche dal Global Gender Gap Index 2021, in cui l’Italia si è posizionata al 63esimo posto dietro al Peru, alla Bolivia, ma anche al Madagascar, allo Zambia o al Suriname. Eppure i dati occupazionali dicono che, solo in Italia, chi si laurea nelle discipline Stem ha un tasso ci occupazione che sfiora il 90%, il 4% in più di chi si laurea in altre discipline (fonte Istat 2021). Se ogni 100 laureati, 58 sono donne, solo 16 donne su 100 sono laureate nel settore Stem, mentre 35 – quasi il doppio delle colleghe – sono gli uomini.