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Askanews

Anna Maria Siccardi, imprenditrice, nel “Club degli investitori”, fa qualche esempio: “Se io dico ‘scienziati’ e quando voglio rappresentare la scienza metto sempre la faccia di Einstein, una bambina fa fatica a immaginare che uno scienziato possa essere anche una donna, la parola forma la mente; e quindi arrivare poi quando le ragazze hanno 16/17 anni a convincerle che possono avvicinare le materie scientifiche e tecniche sentendosi a casa loro diventa più difficile.  Dobbiamo cominciare a fare tutti quanti lo sforzo di cambiare il linguaggio”. 

Poi i progetti delle aziende. Floriana Filomena Ferrara, Corporate social responsability  manager IBM Italia, ci parla di Nerd (Non è roba per donne?), progetto portato avanti  dalle informatiche, volontarie, di Ibm con le università. 

“Quello che cerchiamo di fare con le ragazze delle superiori è portarle all’interno delle  università per far loro provare cosa significhi essere una donna che lavora nel digitale,  quello che chiediamo alle ragazze è concedersi il beneficio del dubbio per poter  abbattere quello stereotipo di genere”. 

Flavia Weisghizzi, marketing director di Finish Technology solution, sottolinea quanto  il mondo tech a sua volta abbia bisogno delle competenze delle donne. “Nel mondo di  oggi sappiamo che c’è un buco di 200mila posizioni in Europa nel mondo tech ed è  impossibile pensare che non possa essere coperto anche dalle donne, è una perdita  importante dal punto di vista del lavoro e delle possibilità che la tecnologia oggi offre”. 

“Oggi se una ragazza vuole diventare ingegnera lo può fare senza nulla togliere alla sua  femminilità, è un messaggio che vorrei dare a tutte: provateci”, aggiunge. 

Le imprenditrici ed esperte hanno partecipato ad un panel durante il Toolbox  Hackaton di Torino, organizzato non solo per celebrare la gender digital equality ma  una nuova prospettiva di approccio all’inclusione. A curare l’evento è hackher_,  progetto multidisciplinare che avvicina il genere femminile al mondo STEM e fa  riferimento a Bridge The Gaps, realtà non profit che si impegna ad abbattere il divario  che incrementa le discriminazioni sociali, mirando a rendere la tecnologia alla portata  di tutti. A sostenere l’evento è Bakeca.it, piattaforma del settore degli annunci gratuiti  che ha messo a disposizione un buono Amazon del valore di 1.000 al team ritenuto  vincente nell’Hackathon da una giuria di role models del settore IT. Le ragazze  partecipanti, sotto la supervisione di coach esperti, hanno avuto la possibilità di  mettersi alla prova ideando e sperimentando il learning by doing, acquisendo  competenze tecniche per portare termine il loro compito.